TERAMO – Le scuole dovranno seguire le procedure di adguamento antisismico, dunque dovranno avere indce di vulberabilità pari 1, cioè il massimo. Non ci potranno essere deroghe, se non a discrezione del commissario straordinario per la ricostruzione per casi che riguardino esclusivamente i centri storici, secondo l’obiettivo di non svuotare gli agglomerati urbani. Sono alcune delle novità che il sindaco ha illustrato questa mattina ai componenti delle commissioni urbanistica e lavori pubblici in seduta comune, che affrontavano l’ordine del giorno sul piano scuole.
Ci sono risorse solo per gli edifici inagibili. «Gli edifici scolastici definiti B che dopo i lavori sono tornati in categoria A – ha detto Brucchi – saranno inseriti in un piano pluriennale. Questo cosa vuiole dire? Che il Governo ha stabilito che l’adeguameno sismico delle nostre scuole A, a prescindere dal grado vulnerabilità avranno, avverrà attraverso un piano pluriennale di investimenti. A settembre, dunque, torneramo a scuola in quelle scuole che hanno quel grado di vulnerabilità ed è un tema, questo molto importante che non mi trova d’accordo: io credo – ha aggiunto il primo cittadino – che dobbiamo intervenire sulle scuole con vulnerabilità bassa ma ci è stato detto che non ci sono i soldi». Ci sono risorse invece per le scuole di categoria C ed E che a Teramo sono San Giuseppe, Savini, Villa Ripa, via Tevere».
Scuola Risorgimento, tornata in B. Discorso a parte merita la scuola elementare Risorgimento, per quale all’indomani della dichiarazione di categoria E da parte della protezione civile si era aperto il contenzioso con l’opposizione del Comune, i cui tecnici ritenevano trattarsi di categoria inferiore. E l’amministrazione ha avuto ragione: «Una commission superioire ha stabilito che la Risorgimento rientra in categoria B – ha detto Brucchi -, dunque verrà adeguata a 1 con i fondi del sisma del 2009, dove ci sono risorse per oltre 500mila euro, oltre ai fondi messi a disposizione da Conad (250mila euro, ndr)».